Due anni senza Nadia. Sono già passati 730 giorni da quando l’inviata delle Iene è scomparsa, il 13 agosto 2019, dopo aver lottato per quasi due anni con il tumore.

A una manciata di mesi dopo la sua morte, è stata mamma Margherita a farsi forza per annunciare, sulla pagina Facebook di Nadia Toffa, l’uscita di Non fate i bravi, il libro postumo che è poi anche il suo testamento “virtuale”.

Non fate i bravi. La testimonianza che ci ha lasciato

Non fate i bravi. La testimonianza che ci ha lasciato

Il libro testamento di Nadia Toffa, l'inviata delle Iene scomparsa il 13 agosto 2019, che ha raccontato la sua lotta contro il cancro senza nascondersi mai.
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Il libro contiene tutti i pensieri di Nadia che lei stessa le ha chiesto di pubblicare, e i suoi proventi sono interamente devoluti in beneficenza. È senz’altro l’ultimo, generoso gesto della conduttrice bresciana che a lungo si è battuta per la gente della Terra dei fuochi, dell’Ilva di Taranto, facendo sue le loro lotte giornaliere contro l’assenza delle istituzioni e l’indifferenza generale, e che per questo si era guadagnata l’affetto di tutte quelle persone e del pubblico, che ha lungamente pianto la sua scomparsa a soli 40 anni.

Non solo a Nadia è stata intitolata l’Unità Operativa di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, il suo funerale è stata una vera e propria fiumana di persone, segno inequivocabile del grande affetto che era riuscita a suscitare con il suo lavoro e il suo costante ottimismo, sempre presente anche nel momento della malattia, quando sapeva che il cancro non le avrebbe dato scampo.

Affetto condiviso anche da tutti i colleghi delle Iene, che nella prima puntata della nuova stagione 2019 l’hanno omaggiata e salutata presenziando in studio. 101 in tutto, fra conduttori, inviati vecchi e nuovi, tutti presenti coloro che, in questi anni, sono passati davanti al bancone del programma di Italia Uno di cui lei era diventata una punta di diamante.

Da Claudio Bisio a Luciana Littizzetto, passando per Cristina Chiabotto, Fabio Volo, Enrico Lucci, “capitanati” da Nicola Savino e Alessia Marcuzzi, visibilmente scossi durante la presentazione dell’ultima clip, fortemente voluta da Nadia.

In quell’occasione, infatti, è stato mostrato anche l’ultimo video di Nadia, il suo ultimo progetto: quello in cui chiede a Giorgio Romiti di raggiungerla a casa sua e gli spiega che vorrebbe salutare, una ad una, tutte le persone care che le sono state vicine nei momenti più duri della sua vita. “Perché anche gli amici – dice Nadia nel video – nel momento del bisogno li conti davvero sulle dita di una mano”.

Voleva salutare mamma Margherita, dice Nadia, e poi Max, l’uomo che per dieci anni le è stato accanto, e che è stato con lei in ogni fase della malattia. Quello a cui Nadia, come da lui stesso rivelato dopo la sua morte, aveva affidato l’ultimo desiderio, che a officiare il suo funerale fosse Don Maurizio Patricello, parroco simbolo della lotta alla Terra dei Fuochi, cui lei era molto legata.

E poi ancora le migliori amiche, la nipotina Alice, e la nonna, Maria – che poi sarebbe scomparsa a una settimana esatta di distanza da lei, ad agosto -. Alla domanda “Perché vuoi filmare tutto” Nadia risponde

Sarà come congelare un istante: voglio rivedermi, rivedere quelle persone.Rivedere le persone importanti per me. Loro potranno rivedersi, se vorranno.

Nella sua lotta contro il cancro, mai nascosta e sempre raccontata pubblicamente, con discrezione, senza pietismo e, soprattutto, con il coraggio di chiamare la malattia con il suo nome, ad alta voce, “cancro”, senza trincerarsi dietro soprannomi o giri di parole, abbiamo capito che Nadia Toffa non è stata solo l’inviata tenace delle Iene, o una brava conduttrice, ma anche una donna sincera, pronta a mettersi in gioco.

Pronta anche a raccogliere critiche feroci con un altro libro, Fiorire d’inverno, in cui ha ripercorso le tappe della malattia definendo il cancro come un “dono“, e a fare spallucce di fronte ai soliti idioti del web che non hanno perso occasione per dimostrare una volta di più quanto la rete dia opportunità di parola anche a chi farebbe meglio a tacere.

Nel suo calvario lungo quasi due anni Nadia è tornata al timone delle Iene, fino a quando la malattia glielo ha concesso, ha lottato strenuamente, condividendo con il suo pubblico, molto onestamente e in maniera del tutto spontanea, anche le paure di non farcela, di non riuscire a sconfiggere quella bestia terribile che dalla fine del 2017 si era impossessato di lei.

È stata lei a dare coraggio a tutti, come la sorella maggiore Mara ha detto dopo la sua scomparsa

Era Nadia che faceva coraggio a noi. Una roccia. Un concentrato di energie belle. Era un’anima splendida e Dio ha voluto chiamarla a sé.

Ed è stata, fino all’ultimo, capace di mantenere il suo sorriso, la sua vitalità, anche se sapeva dell’inevitabilità del suo destino. Del resto, il suo motto, ripetuto proprio in quell’ultimo progetto, era “Non importa quanto vivi, ma come“.

Nella gallery ripercorriamo, a ritroso, tutto il percorso di Nadia negli ultimi mesi. È il nostro modo per celebrarla e ringraziarla.

Due anni senza Nadia Toffa
Fonte: video mediaset
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